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Parola di Dio, Bibbia e Vangelo con commenti, Brani da documenti della Chiesa Cattolica.
mercoledì 31 luglio 2013
martedì 30 luglio 2013
CRACOVIA!
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lunedì 29 luglio 2013
E' morto Ersilio. Un'intervista da Radiovaticana
◊ E’ scomparso nella notte il cardinale Ersilio Tonini,
arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia. Era il più anziano porporato
vivente e aveva compiuto 99 anni lo scorso 20 luglio. Nato nel 1914 a
Centovera di Sangiorgio Piacentino da una famiglia contadina, entrò in
seminario a 11 anni, fu ordinato sacerdote a 22 e vescovo a 54. Fu
creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1994, quando aveva già
compiuto 80 anni. Da sempre attivo nel mondo della comunicazione e della
pastorale giovanile, fu una della figure più conosciute e popolari
della Chiesa in Italia. In occasione dei suoi 95 anni venne intervistato
dalla nostra emittente e, al microfono di Sergio Centofanti, fece un bilancio della sua vita a partire dalla sua vocazione:
R. – Sì, sono molto contento. Sono molto contento, sì. Perché quegli 11 anni erano anni ancora di ingenuità, ma anche di slancio, eh? Mi diceva sempre mia madre: “Preparati, ragazzo, perché il Signore ha del bene da farti fare!”. Io ho vissuto la mia infanzia, fino ai 9-10-11 anni, proprio in attesa di ciò che il Signore mi facesse capire che desiderava da me. Di qui, avevo una gran voglia di studiare, di essere pronto con gli studi e poi addirittura di incominciare a conoscere qualche lingua, perché capivo che c’erano dei disegni Dio in vista del mio futuro. Ma io devo ringraziare il Signore, perché mi ha fatto vivere un po’ nel futuro quando ero ragazzetto e mi è servito parecchio, perché quando questi grandi desideri di bene afferrano un ragazzo all’inizio della sua vita, ebbene, allora tutti i sentimenti si muovono in quella direzione. E questa è una cosa molto bella. Secondo me, la fortuna di un ragazzo sono i desideri che gli nascono dentro, quello che noi chiamiamo la vocazione. Cioè, nei ragazzi non sono i comandi che contano: sono i desideri che si riesce ad accendere in loro. Il bene non deve essere comandato, ma deve diventare un’attrazione, il bene!
D. – Se lei dovesse andare all’origine della sua vocazione, che cosa ci potrebbe dire?
R. – Fin da piccolo, ho goduto dell’armonia della famiglia. Io non ho mai sentito mio padre alzare la voce su mia madre. Diceva mio padre: “Ascoltate vostra madre”. Questa armonia, questa intesa, questo clima di benevolenza, di pace, di aiuto fraterno hanno lasciato un’impronta forte.
D. – Chi è per lei Gesù?
R. – E’ veramente il “Salvatore”. Per me, Gesù è il mio gusto, il mio sapore, i miei desideri, insomma … E' una vera e propria attrazione dell’anima.
D. – Come vede i giovani di oggi?
R. – C’è un po’ più di consapevolezza… Quando noi pensiamo, ad esempio, al fatto che i nostri ragazzi conoscono il francese, l’inglese, il tedesco, o questa capacità che hanno i nostri ragazzi di entrare in colloquio con il resto del mondo: sa che è un grande dono? E’ difficile, domani, che scoppino le guerre quando i cittadini delle singole nazioni sono in contatto direttamente, conoscendosi, ciascuno conoscendo l’altro e imparando quanto ci sia di simile, quanto ci sia di bene nell’altro, quanto possa dare e ricevere…
D. – Essere cristiani oggi: come testimoniare la fede nel mondo contemporaneo?
R. – Non c’è bisogno di un grande sforzo, basta essere quello che si è. Credo che la cosa più efficace sia quella di voler bene, non è quella della superiorità, non è quella del comando, non è quella del lusso. Ma il modo migliore è quello della fraternità: quando l’uomo che tu incontri, incontrando te capisce che incontra un suo fratello, che tu ci sei per apprezzarlo e sei a sua disposizione, sei lì per incoraggiarlo: quando c’è questo allora l’uomo è già salvo in anticipo …
D. – Qual è la parola del Vangelo che più le rimane nel cuore?
R. – La bella notizia, cioè che Dio ha del bene da farti fare, perché tu sei necessario ai disegni di Dio.
D. – Eminenza, cosa ci può dire dall’alto dei suoi 95 anni?
R. – Bisogna che ci rendiamo conto che la vita è un dono enorme, un regalo… Un regalo! La vita umana è la cosa più grande che Dio ha inventato.
R. – Sì, sono molto contento. Sono molto contento, sì. Perché quegli 11 anni erano anni ancora di ingenuità, ma anche di slancio, eh? Mi diceva sempre mia madre: “Preparati, ragazzo, perché il Signore ha del bene da farti fare!”. Io ho vissuto la mia infanzia, fino ai 9-10-11 anni, proprio in attesa di ciò che il Signore mi facesse capire che desiderava da me. Di qui, avevo una gran voglia di studiare, di essere pronto con gli studi e poi addirittura di incominciare a conoscere qualche lingua, perché capivo che c’erano dei disegni Dio in vista del mio futuro. Ma io devo ringraziare il Signore, perché mi ha fatto vivere un po’ nel futuro quando ero ragazzetto e mi è servito parecchio, perché quando questi grandi desideri di bene afferrano un ragazzo all’inizio della sua vita, ebbene, allora tutti i sentimenti si muovono in quella direzione. E questa è una cosa molto bella. Secondo me, la fortuna di un ragazzo sono i desideri che gli nascono dentro, quello che noi chiamiamo la vocazione. Cioè, nei ragazzi non sono i comandi che contano: sono i desideri che si riesce ad accendere in loro. Il bene non deve essere comandato, ma deve diventare un’attrazione, il bene!
D. – Se lei dovesse andare all’origine della sua vocazione, che cosa ci potrebbe dire?
R. – Fin da piccolo, ho goduto dell’armonia della famiglia. Io non ho mai sentito mio padre alzare la voce su mia madre. Diceva mio padre: “Ascoltate vostra madre”. Questa armonia, questa intesa, questo clima di benevolenza, di pace, di aiuto fraterno hanno lasciato un’impronta forte.
D. – Chi è per lei Gesù?
R. – E’ veramente il “Salvatore”. Per me, Gesù è il mio gusto, il mio sapore, i miei desideri, insomma … E' una vera e propria attrazione dell’anima.
D. – Come vede i giovani di oggi?
R. – C’è un po’ più di consapevolezza… Quando noi pensiamo, ad esempio, al fatto che i nostri ragazzi conoscono il francese, l’inglese, il tedesco, o questa capacità che hanno i nostri ragazzi di entrare in colloquio con il resto del mondo: sa che è un grande dono? E’ difficile, domani, che scoppino le guerre quando i cittadini delle singole nazioni sono in contatto direttamente, conoscendosi, ciascuno conoscendo l’altro e imparando quanto ci sia di simile, quanto ci sia di bene nell’altro, quanto possa dare e ricevere…
D. – Essere cristiani oggi: come testimoniare la fede nel mondo contemporaneo?
R. – Non c’è bisogno di un grande sforzo, basta essere quello che si è. Credo che la cosa più efficace sia quella di voler bene, non è quella della superiorità, non è quella del comando, non è quella del lusso. Ma il modo migliore è quello della fraternità: quando l’uomo che tu incontri, incontrando te capisce che incontra un suo fratello, che tu ci sei per apprezzarlo e sei a sua disposizione, sei lì per incoraggiarlo: quando c’è questo allora l’uomo è già salvo in anticipo …
D. – Qual è la parola del Vangelo che più le rimane nel cuore?
R. – La bella notizia, cioè che Dio ha del bene da farti fare, perché tu sei necessario ai disegni di Dio.
D. – Eminenza, cosa ci può dire dall’alto dei suoi 95 anni?
R. – Bisogna che ci rendiamo conto che la vita è un dono enorme, un regalo… Un regalo! La vita umana è la cosa più grande che Dio ha inventato.
domenica 28 luglio 2013
Il Papa: giocate nella squadra di Gesù per fare più belli Chiesa e mondo
◊ L’incantevole spiaggia di Copacabana, per
una notte si è trasformata in un’immensa cattedrale naturale tra sabbia e
mare, per la Veglia di preghiera della Giornata mondiale della
gioventù. Inagibile la spianata “Campus Fidei” di Guaratiba, per le
abbondanti piogge cadute in questi giorni a Rio, spettacolare il colpo
d’occhio della lunga distesa con oltre due milioni di giovani
provenienti da tutto il mondo, raccolti sulla “orla”, la lunga lingua di
spiaggia carioca. All’arrivo del Papa l’assemblea è letteralmente
esplosa in un tripudio di canti, cori e sventolii di bandiere. In un tweet
di oggi, lanciato dal suo account @Pontifex, Papa Francesco ha
sintetizzato il suo intervento ai giovani in una frase: "Cari giovani,
siate veri 'atleti di Cristo'! Giocate nella sua squadra!". Da Rio il
servizio di Roberto Piermarini:
Vocês são o campo da fé! Vocês são os atletas de Cristo! Vocês são os construtores ...
Voi siete il campo della fede! Voi siete gli atleti di Cristo! Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore”. Questa la consegna di Papa Francesco ai ”giovani di Copacabana”. Giovani che prima del suo arrivo hanno cantato e ballato tanto da trascinare in un “flash mob” anche le centinaia di vescovi presenti. Durante il percorso sul lungomare fino al grande palco, il Papa non si è risparmiato: ha benedetto, baciato bambini, indossato cappelli, è sceso dalla jeep bianca per abbracciare disabili. Nella prima parte della Veglia, alcuni giovani hanno dato la loro testimonianza: la redenzione dalla droga e dall’alcool, l’esperienza del perdono, le difficoltà della missione, l’accettazione dell’handicap e ognuno di loro, pezzo per pezzo, ha montato una chiesa in legno. Per capire cosa significhi essere discepoli-missionari, nel suo discorso Papa Francesco ha usato tre immagini: il campo dove si semina, il campo come luogo di allenamento e il campo come cantiere. Un discorso in un cui più volte ha chiesto il coinvolgimento dei giovani:
Vocês são o campo da fé! Vocês são os atletas de Cristo! Vocês são os construtores ...
Voi siete il campo della fede! Voi siete gli atleti di Cristo! Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore”. Questa la consegna di Papa Francesco ai ”giovani di Copacabana”. Giovani che prima del suo arrivo hanno cantato e ballato tanto da trascinare in un “flash mob” anche le centinaia di vescovi presenti. Durante il percorso sul lungomare fino al grande palco, il Papa non si è risparmiato: ha benedetto, baciato bambini, indossato cappelli, è sceso dalla jeep bianca per abbracciare disabili. Nella prima parte della Veglia, alcuni giovani hanno dato la loro testimonianza: la redenzione dalla droga e dall’alcool, l’esperienza del perdono, le difficoltà della missione, l’accettazione dell’handicap e ognuno di loro, pezzo per pezzo, ha montato una chiesa in legno. Per capire cosa significhi essere discepoli-missionari, nel suo discorso Papa Francesco ha usato tre immagini: il campo dove si semina, il campo come luogo di allenamento e il campo come cantiere. Un discorso in un cui più volte ha chiesto il coinvolgimento dei giovani:
Por favor, dejen que Cristo y su Palabra entren en su vida...
“Per favore, lasciate che Cristo e la sua Parola entrino nella vostra vita e possano germogliare e crescere". "Non fate cadere il seme fuori dal campo – ha detto – non lasciatevi intontire dai richiami superficiali, non siate incostanti davanti alle difficoltà, che vi tolgono il coraggio di andare controcorrente o incorrere in passioni negative. Chiedetevi: ‘Sto dalla parte di Dio o del demonio?’”:
Yo sé que ustedes quieren ser buena tierra…
“Voi volete essere terreno buono, cristiani non part-time, non “inamidati”, di facciata, ma autentici. Sono certo che non volete vivere nell'illusione di una libertà che si lascia trascinare dalle mode e dalle convenienze del momento. So che voi puntate in alto, a scelte definitive che diano senso pieno alla vita. Gesù ci chiede di seguirlo e di giocare nella sua squadra ma quando un giocatore di calcio viene convocato in una squadra deve allenarsi molto. Così è nella nostra vita di discepoli del Signore”.
Jesús nos ofrece algo más grande que la Copa del Mundo…
“Gesù ci offre qualcosa di superiore della Coppa del Mondo! Ci offre la possibilità di una vita feconda e felice e anche un futuro con Lui che non avrà fine, la vita eterna. Ma ci chiede di allenarci per ‘essere in forma’, per affrontare senza paura tutte le situazioni della vita, testimoniando la nostra fede. Attraverso la preghiera, i Sacramenti, e l’aiuto agli altri”. “Ripetetelo”, ha detto ai giovani, che ha invitato a chiedersi: “Parlo con Gesù? Lo Spirito Santo parla al mio cuore? Se commetto un errore, chiedo al Signore cosa fare?”. Ma in tutto questo, dobbiamo sperimentare che non siamo soli, ma parte di una famiglia di fratelli, per diventare parte e costruttori della Chiesa e costruttori della storia. “Siate protagonisti della storia. Gesù ci chiama ad essere pietre vive per costruire la sua Chiesa, una Chiesa che sia così grande da poter accogliere l’intera umanità: che sia la casa per tutti”. Oggi ci dice di “Andate e fate discepoli tutti i popoli”.
Esta tarde, respondámosle: Sí, también yo quiero ser una piedra viva…
“Questa sera rispondiamogli: Sì, anch’io voglio essere una pietra viva; insieme vogliamo edificare la Chiesa di Gesù! Nel vostro giovane cuore c'è il desiderio di costruire un mondo migliore. Ho seguito attentamente le notizie riguardo ai tanti giovani che in tante parti del mondo, e anche qui in Brasile, sono scesi nelle strade per esprimere il desiderio di una civiltà più giusta e fraterna. Resta però la domanda: da dove cominciare? Quali i criteri per la costruzione di una società più giusta? Quando chiesero a Madre Teresa di Calcutta che cosa doveva cambiare nella Chiesa, rispose: tu ed io! E tu, che cosa rispondi?”. Al termine dell’omelia, come segno di missionarietà – tema della Gmg di Rio – la chiesa in legno è stata “smontata”, per essere inviata nelle strade del mondo. Infine, il silenzio degli oltre due milioni di giovani per l’esposizione del Santissimo, che ha trasformato la spiaggia di Rio in un santuario eucaristico. Terminato l’incontro, i “giovani di Copacabana” hanno aperto i loro sacchi a pelo per trascorrere lì la notte, in attesa del Papa per la Messa conclusiva della Gmg.
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sabato 27 luglio 2013
Cristo vera risposta
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Papa Francesco alla Via Crucis: Cristo vera risposta
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Il lungomare di Copacabana ha visto snodarsi la Via Crucis, una delle
celebrazioni più intense e commoventi della Giornata Mondiale. La strada percorsa da Gesù a Gerusalemme è stata ricreata a Copacabana: 13 stazioni si trovano lungo un percorso di 900 metri mentre l'ultima stazione è stata rappresentata sul palco centrale dove si trova il Papa. Nella Croce, ha detto il Papa, si trova la risposta alle domande, alle inquietudini esistenziali, alla ricerca del senso della vita. Lo scoprì l'apostolo Pietro, che secondo la tradizione incontrò Cristo sulla via Appia quando lasciava Roma per paura della persecuzione, nella località celebre denominata Quo Vadis. Pietro capì che doveva seguire il S ... |
venerdì 26 luglio 2013
Dono
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giovedì 25 luglio 2013
No alla liberalizzazione
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mercoledì 24 luglio 2013
Risvegliare la fiducia e la speranza: messa di apertura della GMG
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martedì 23 luglio 2013
sabato 20 luglio 2013
Domenica 21 luglio 2013
XVI
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
PRIMA LETTURA (Gn 18,1-10)
Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 14)
Rit: Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
SECONDA LETTURA (Col 1,24-28)
Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi.
A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono,
e producono frutto con perseveranza.
Alleluia.
VANGELO (Lc 10,38-42)
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Parola del Signore
PRIMA LETTURA (Gn 18,1-10)
Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 14)
Rit: Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
SECONDA LETTURA (Col 1,24-28)
Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi.
A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono,
e producono frutto con perseveranza.
Alleluia.
VANGELO (Lc 10,38-42)
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Parola del Signore
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domenica 14 luglio 2013
Domenica 14 luglio 2013
XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(ANNO C)
PRIMA LETTURA (Dt 30,10-14)
Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.
Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
SECONDA LETTURA (Col 1,15-20)
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 6,63.68)
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.
VANGELO (Lc 10,25-37)
Chi è il mio prossimo?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Parola del Signore
PRIMA LETTURA (Dt 30,10-14)
Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.
Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
SECONDA LETTURA (Col 1,15-20)
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 6,63.68)
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.
VANGELO (Lc 10,25-37)
Chi è il mio prossimo?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Parola del Signore
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lunedì 8 luglio 2013
Benedici gli uomini e le donne di buona volontà,
LA PREGHIERA ALLA MADONNA
Al termine della Messa, papa Francesco ha pregato Maria con queste parole:
O Maria, stella del mare,
ancora una volta ricorriamo a te, per trovare rifugio e serenità,
per implorare protezione e soccorso.
Madre di Dio e Madre nostra, volgi il tuo sguardo dolcissimo
su tutti coloro che ogni giorno affrontano i pericoli del mare per
garantire alle proprie famiglie il sostentamento necessario alla vita,
per tutelare il rispetto del creato, per servire la pace tra i popoli.
Protettrice dei migranti e degli itineranti, assisti con cura materna
gli uomini, le donne e i bambini costretti a fuggire dalle loro terre in
cerca di avvenire e di speranza.
L’incontro con noi e con i nostri popoli non si trasformi in sorgente di nuove e più pesanti schiavitù e umiliazioni.
Madre di misericordia, implora perdono per noi che, resi ciechi
dall’egoismo, ripiegati sui nostri interessi e prigionieri delle nostre
paure, siamo distratti nei confronti delle necessità e delle sofferenze
dei fratelli.
Rifugio dei peccatori, ottieni la conversione del cuore
di quanti generano guerra, odio e povertà, sfruttano i fratelli e le loro fragilità, fanno indegno commercio della vita umana.
Modello di carità, benedici gli uomini e le donne di buona volontà,
che accolgono e servono coloro che approdano su questa terra: l’amore ricevuto e donato sia seme di nuovi legami fraterni
e aurora di un mondo di pace.
Amen
Globalizzazione dell'indifferenza: il Papa a Lampedusa
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Papa Francesco a Lampedusa: risvegliare le nostre coscienze!
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Ho sentito che dovevo venire quando ho saputo dei drammi, dei morti in
mare. Così si è presentato Papa Francesco oggi a Lampedusa. Dobbiamo
contrastare la cultura del benessere che ci rende insensibili alle grida
degli altri e che ci porta alla globalizzazione dell'indifferenza. Lo
ha detto nell'omelia della Messa, con voce sommessa. Di fronte alle
notizie dei tanti, troppi morti, ha detto il Papa, ho sentito che dovevo
venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a
risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si
ripeta. E dobbiamo chiedere a Dio di cancellare l'indifferenza che ci
rende tutti come Erode che uccide i bambini, anche chi prende decisioni
socio-e ...
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domenica 7 luglio 2013
Seminaristi e novizie
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sabato 6 luglio 2013
Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
PRIMA LETTURA (Is 66,10-14)
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.
Dal libro del profeta Isaìa
Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 65)
Rit: Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».
«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
SECONDA LETTURA (Gal 6,14-18)
Porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Col 3,15.16)
Alleluia, alleluia.
La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.
Alleluia.
VANGELO (Lc 10,1-12.17-20)
La vostra pace scenderà su di lui.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Parola del Signore.
Forma breve (Lc 10,1-9):
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi quelli che vi lavorano! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Chiediamo al Signore la grazia della libertà evangelica per essere fedeli al mandato di annunciarlo fra i nostri fratelli, e l’entusiasmo per testimoniare la bellezza della vita di discepoli.
Diciamo insieme: Rendici, Signore, annunciatori del Regno.
1. Per la chiesa, perché sollecita per la salvezza delle anime, annunci con coraggio la salvezza donata dal Signore nella croce di Cristo. Preghiamo.
2. Per il papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché nutriti della Parola di Dio siano testimoni trasparenti della misericordia del Padre. Preghiamo.
3. Per tutti coloro che anelano a parole e gesti di consolazione. Perché incontrino sul loro cammino persone capaci di far risuonare nelle loro parole e nelle loro azioni l’annuncio della pace e della benevolenza di Dio. Preghiamo.
4. Perché le nostre comunità cristiane abbiano il coraggio e la creatività di intraprendere il rinnovamento del linguaggio e dei mezzi dell’annuncio del Vangelo. Preghiamo.
Dio, nostro Padre, donaci di essere sempre dediti alla missione che ci hai affidato, e di sapervi essere fedeli nelle realtà che ogni giorno viviamo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
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mercoledì 3 luglio 2013
Charles De Foucauld
“Signore, dammi la fede, affinché abbracci con tutto il mio cuore
questa sapienza divina del vangelo che è follia agli occhi degli uomini e
ne compia tutti gli insegnamenti “
(beato Charles De Foucauld).
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