mercoledì 29 agosto 2012

Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro


    XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)



PRIMA LETTURA (Dt 4,1-2.6-8)
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando … osserverete i comandi del Signore.


Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.
Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 14)
Rit: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.


Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

SECONDA LETTURA (Giac 1,17-18.21-22.27)
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.


Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.
Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gc 1,18)
Alleluia, alleluia.
Per sua volontà il Padre ci ha generati
per mezzo della parola di verità,
per essere una primizia delle sue creature.
Alleluia.

VANGELO (Mc 7,1-8.14-15.21-23)
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini
.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva : «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore

 

martedì 28 agosto 2012

La serena stagione turistica di Lignano è stata lacerata



Care sorelle e fratelli,

anche quest’anno, accogliendo l’invito del parroco, sono venuto a Lignano a celebrare una S. Messa quando la stagione turistica sta volgendo al termine.

La S. Messa è la più solenne preghiera di ringraziamento che i cristiani, riuniti in assemblea, innalzano a Dio e alla sua Provvidenza per i doni da lui gratuitamente ricevuti.

Sono doni di Dio la natura che ci accoglie, il mare, la sabbia, gli alberi della pineta. E’ dono di Dio la salute che ci permette di muoverci, di avere una vita serena, di fare tante esperienze. Ringraziamo Dio Padre e ricordiamo, così, che le cose più importanti che ci permettono di vivere bene non dipendono prima di tutto da noi ma ci sono regalate. Ringraziamo anche per i piccoli e grandi gesti di affetto, di stima, di aiuto che abbiamo ricevuto da persone vicine e anche per quelli che siamo stati capaci, a nostra volta, di donare. Sono questi gesti che illuminano le giornate facendoci sentire vicini e in comunione gli uni con gli altri.

Purtroppo, capita che una bella giornata di sole venga sconvolta improvvisamente da un furioso temporale che lascia dietro di sé confusione, disorientamento e, magari, qualche vittima.

La serena stagione turistica di Lignano è stata lacerata, in questi ultimi giorni, dalla violenza del male che si è accanito in modo incomprensibile sui due poveri coniugi, Rosetta Sostero e Paolo Burgato. Ne siamo tutti sconvolti perché, quando arriva, il male fa paura perché è cattivo e cieco. E’ cieco perché è senza cuore e, quando colpisce, non vede davanti a sé il volto di un essere umano che implora almeno un estremo sentimento di pietà e di rispetto. E’ preso solo da se stesso, dalle sue rabbie e smanie che lo spingono a diffondere tormenti e morte.

La Parola di Dio insegna che il male ha un nome: si chiama Satana, lo Spirito del male. Ed è per natura omicida e divisore. Lo Spirito del male, però, per agire in mezzo agli uomini ha bisogno di trovare delle menti e dei cuori umani che si prestano ad essere suoi alleati. Purtroppo li ha trovati, anche se non sappiamo chi sono perché chi si allea col male cerca di nascondersi, come fece a suo tempo Caino. Ma i colpevoli non sono nascosti agli occhi di Dio che vede anche nelle tenebre dei cuori. Davanti a Dio dovranno fare i conti con la propria coscienza e speriamo per loro che, quando si renderanno conto di ciò che hanno compiuto, provino un sentimento di pentimento anche se il danno fatto è irreparabile perché, come dice un salmo, "per quanto si paghi, non potrà mai bastare per riscattare dalla morte una vita umana".

Anche noi umanamente non possiamo far più nulla per riparare il torto subito dai poveri e cari coniugi Rosetta e Paolo. La fede ci mostra l’aiuto che possiamo dare loro: nella preghiera li affidiamo al Cuore Santo di Gesù che si è lasciato squarciare sulla croce per diventare l’estremo rifugio e riposo per il popolo dei poveri stroncati dalla violenza e dal male. Di questo popolo fanno parte ora anche Rosetta e Paolo. Li raccomandiamo, allora, a Gesù che, soffrendo le torture della crocifissione e morendo, ha vinto la morte per lui e per noi. Li poniamo anche sotto il manto di Maria la cui bella immagine orneremo, al termine della S. Messa, con una corona di fiori. Lei è Madre che ha conosciuto il dolore e, per questo, è Consolatrice degli afflitti.

Al Cuore materno di Maria affidiamo anche la giovanissima mamma Isabella Maximo che, in un incidente sulle nostre strade, ha trovato la morte e ha lasciato tra noi le sue quattro creature.

Care sorelle e fratelli, permettete ancora una parola di incoraggiamento reciproco. La disumana violenza che si è abbattuta dentro una delle nostre case, ci lascia profondamente segnati e turbati. Vorrei, però, ricordare che al male possiamo resistere e si resiste assieme.

Gesù ha insegnato una preghiera che si conclude con l’invocazione: "Ma liberaci dal male". A Satana e alla sua azione malvagia resistiamo se restiamo uniti a Dio, a Gesù e a sua e nostra Madre, Maria, con la preghiera. Non stanchiamoci di pregare nel segreto del nostro cuore, dentro le nostre famiglie, riunendoci in chiesa specialmente nella S. Messa.

Un’altra invocazione ha insegnato Gesù: "Non abbandonarci alla tentazione". I carnefici del terribile delitto, prima hanno ceduto nella loro mente e nel loro cuore alla tentazione del Maligno e poi hanno agito. Tutti dobbiamo vigilare contro le tentazioni, grandi e piccole, all’egoismo, alla prepotenza, alla smania di avere, e reagire con sentimenti di generosità e di rispetto. In questo modo coltiviamo la comunione e la solidarietà in mezzo a noi ed alziamo uno scudo che resiste ad ogni male.

"O Padre, non abbandonarci alla tentazione e liberaci da ogni male". Amen".

mercoledì 22 agosto 2012

Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.


  XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)



PRIMA LETTURA (Gs 24,1-2.15-17.18)
Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio.


Dal libro di Giosuè

In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio.
Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 33)
Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore.


Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.

Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.

Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.

Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.

SECONDA LETTURA (Ef 5,21-32)
Questo mistero è grande: lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa.


Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 6,63.68)
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.

VANGELO (Gv 6,60-69)
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna
.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Parola del Signore