domenica 28 luglio 2013

Il Papa: giocate nella squadra di Gesù per fare più belli Chiesa e mondo


◊   L’incantevole spiaggia di Copacabana, per una notte si è trasformata in un’immensa cattedrale naturale tra sabbia e mare, per la Veglia di preghiera della Giornata mondiale della gioventù. Inagibile la spianata “Campus Fidei” di Guaratiba, per le abbondanti piogge cadute in questi giorni a Rio, spettacolare il colpo d’occhio della lunga distesa con oltre due milioni di giovani provenienti da tutto il mondo, raccolti sulla “orla”, la lunga lingua di spiaggia carioca. All’arrivo del Papa l’assemblea è letteralmente esplosa in un tripudio di canti, cori e sventolii di bandiere. In un tweet di oggi, lanciato dal suo account @Pontifex, Papa Francesco ha sintetizzato il suo intervento ai giovani in una frase: "Cari giovani, siate veri 'atleti di Cristo'! Giocate nella sua squadra!". Da Rio il servizio di Roberto Piermarini:

Vocês são o campo da fé! Vocês são os atletas de Cristo! Vocês são os construtores ...
Voi siete il campo della fede! Voi siete gli atleti di Cristo! Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore”. Questa la consegna di Papa Francesco ai ”giovani di Copacabana”. Giovani che prima del suo arrivo hanno cantato e ballato tanto da trascinare in un “flash mob” anche le centinaia di vescovi presenti. Durante il percorso sul lungomare fino al grande palco, il Papa non si è risparmiato: ha benedetto, baciato bambini, indossato cappelli, è sceso dalla jeep bianca per abbracciare disabili. Nella prima parte della Veglia, alcuni giovani hanno dato la loro testimonianza: la redenzione dalla droga e dall’alcool, l’esperienza del perdono, le difficoltà della missione, l’accettazione dell’handicap e ognuno di loro, pezzo per pezzo, ha montato una chiesa in legno. Per capire cosa significhi essere discepoli-missionari, nel suo discorso Papa Francesco ha usato tre immagini: il campo dove si semina, il campo come luogo di allenamento e il campo come cantiere. Un discorso in un cui più volte ha chiesto il coinvolgimento dei giovani:


Por favor, dejen que Cristo y su Palabra entren en su vida...
“Per favore, lasciate che Cristo e la sua Parola entrino nella vostra vita e possano germogliare e crescere". "Non fate cadere il seme fuori dal campo – ha detto – non lasciatevi intontire dai richiami superficiali, non siate incostanti davanti alle difficoltà, che vi tolgono il coraggio di andare controcorrente o incorrere in passioni negative. Chiedetevi: ‘Sto dalla parte di Dio o del demonio?’”:

Yo sé que ustedes quieren ser buena tierra…
“Voi volete essere terreno buono, cristiani non part-time, non “inamidati”, di facciata, ma autentici. Sono certo che non volete vivere nell'illusione di una libertà che si lascia trascinare dalle mode e dalle convenienze del momento. So che voi puntate in alto, a scelte definitive che diano senso pieno alla vita. Gesù ci chiede di seguirlo e di giocare nella sua squadra ma quando un giocatore di calcio viene convocato in una squadra deve allenarsi molto. Così è nella nostra vita di discepoli del Signore”.

Jesús nos ofrece algo más grande que la Copa del Mundo…
“Gesù ci offre qualcosa di superiore della Coppa del Mondo! Ci offre la possibilità di una vita feconda e felice e anche un futuro con Lui che non avrà fine, la vita eterna. Ma ci chiede di allenarci per ‘essere in forma’, per affrontare senza paura tutte le situazioni della vita, testimoniando la nostra fede. Attraverso la preghiera, i Sacramenti, e l’aiuto agli altri”. “Ripetetelo”, ha detto ai giovani, che ha invitato a chiedersi: “Parlo con Gesù? Lo Spirito Santo parla al mio cuore? Se commetto un errore, chiedo al Signore cosa fare?”. Ma in tutto questo, dobbiamo sperimentare che non siamo soli, ma parte di una famiglia di fratelli, per diventare parte e costruttori della Chiesa e costruttori della storia. “Siate protagonisti della storia. Gesù ci chiama ad essere pietre vive per costruire la sua Chiesa, una Chiesa che sia così grande da poter accogliere l’intera umanità: che sia la casa per tutti”. Oggi ci dice di “Andate e fate discepoli tutti i popoli”.

Esta tarde, respondámosle: Sí, también yo quiero ser una piedra viva…
“Questa sera rispondiamogli: Sì, anch’io voglio essere una pietra viva; insieme vogliamo edificare la Chiesa di Gesù! Nel vostro giovane cuore c'è il desiderio di costruire un mondo migliore. Ho seguito attentamente le notizie riguardo ai tanti giovani che in tante parti del mondo, e anche qui in Brasile, sono scesi nelle strade per esprimere il desiderio di una civiltà più giusta e fraterna. Resta però la domanda: da dove cominciare? Quali i criteri per la costruzione di una società più giusta? Quando chiesero a Madre Teresa di Calcutta che cosa doveva cambiare nella Chiesa, rispose: tu ed io! E tu, che cosa rispondi?”. Al termine dell’omelia, come segno di missionarietà – tema della Gmg di Rio – la chiesa in legno è stata “smontata”, per essere inviata nelle strade del mondo. Infine, il silenzio degli oltre due milioni di giovani per l’esposizione del Santissimo, che ha trasformato la spiaggia di Rio in un santuario eucaristico. Terminato l’incontro, i “giovani di Copacabana” hanno aperto i loro sacchi a pelo per trascorrere lì la notte, in attesa del Papa per la Messa conclusiva della Gmg.

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