domenica 30 giugno 2013

Daniele Morettin Diacono

Omelia dell’arcivescovo ORDINAZIONE DIACONALE di Daniele Morettin
(Cattedrale, 29 giugno 2013)

Il nostro giovane fratello Daniele Morettin è stato presentato dal Rettore del seminario perché sia ordinato diacono. Lo accolgo a nome di tutta la Chiesa di Udine e, tra poco, con l’imposizione delle mani sul suo capo e la preghiera di ordinazione, invocherò su di lui da Dio Padre per mezzo di Gesù nostro Signore una particolare effusione dello Spirito Santo. Per l’eternità sarà totalmente consacrato a Dio per il bene della Chiesa. Non avrà altro scopo la sua esistenza, che ha ricevuto da Dio e dai suoi genitori e che fin dall’inizio è stata unita a Cristo nel legame indissolubile del battesimo.
Nella preghiera di ordinazione chiederò per Daniele questa grazia: “Sia pieno di ogni virtù, sincero nella carità, premuroso verso i poveri e i deboli, umile nel servizio, retto e puro di cuore, vigilante e fedele nello spirito. L’esempio della sua vita, generosa e casta, sia un richiamo costante al Vangelo e susciti imitatori nel tuo popolo. Sostenuto dalla coscienza del bene compiuto, forte e perseverante nella fede, sia immagine del Figlio tuo, che non è venuto per essere servito ma per servire, e giunga con lui alla gloria del tuo Regno”.
E’ un programma di vita molto grande e, contemporaneamente, molto impegnativo. Ma non può essere di meno perché altrettanto grande è il ministero per il quale oggi Daniele viene ordinato diacono.
Essere diacono, infatti, significa prima di tutto essere immagine di Gesù, il Figlio di Dio, che non è venuto per essere servito ma per servire. Ogni cristiano è chiamato ad imitare il Signore Gesù facendosi servo dei fratelli. Nella Chiesa, però, ci sono alcuni battezzati che vengono consacrati per essere pubblicamente un’immagine vivente di Gesù servo che è il primo di tutti quando, come l’ultimo dei servi, si inginocchia e lava i piedi sporchi dei suoi apostoli. Questi sono i diaconi a cui – come dirò sempre nella preghiera di ordinazione – affidiamo il servizio della carità, come fecero gli apostoli quando consacrarono i primi sette diaconi nella Chiesa di Gerusalemme.
Il diacono rende presente nella Chiesa Gesù servo condividendo la sua predilezione per coloro che si trovano ad essere i poveri e gli ultimi della società a causa delle loro debolezze economiche, di salute, di capacità personali.
Ci sono, però, anche i poveri nell’anima perché non sono sostenuti dalla fede e dalla speranza in Dio Padre e in Gesù. Anch’essi hanno bisogno di essere soccorsi nella loro povertà spirituale. Per questo al diacono viene consegnato il libro dei Vangeli perché nei sia l’annunziatore davanti ai fratelli. Per conoscere, infatti, Gesù e scoprire la gioia della fede in lui è necessario che ci sia qualcuno che annuncia il Vangelo; e che lo annuncia veramente come “Vangelo”, cioè, come la bella notizia che ha conquistato già il suo cuore.
Parlando di poveri dobbiamo riconoscere che nessuno può sentirsi fuori. Tutta la Chiesa ha le sue povertà che sono il risultato delle debolezze di tutti noi, sue membra. La Chiesa, perciò, ha sempre bisogno della grazia dello Spirito Santo per rinnovarsi profondamente e continuare la sua missione. E la grazia di Dio si ottiene solo invocandola umilmente nella preghiera. Per questo al diacono è consegnato il libro della Liturgia delle Ore perché ogni giorno, fedelmente, si unisca a Gesù, che sempre intercede per noi presso il Padre a favore della sua Sposa che è la Chiesa. Il diacono è chiamato a condividere l’amore senza misura di Gesù risorto per la sua Chiesa e, animato da questo amore, a pregare ogni giorno per lei in comunione con tutti i fratelli che pregano in questa vita terrena e nella Comunione dei Santi.
Ho voluto ricordare, in poche parole, la grandezza del ministero del diacono a cui tra poco sarà consacrato anche Daniele Morettin. Per viverlo in modo fedele, egli è chiamato ad una seria coerenza di vita; è chiamato a far proprie quelle virtù che ho ricordato: perseveranza nella fede, carità sincera, premura per i poveri, castità di cuore, vigilanza. La castità del cuore avrà una particolare consacrazione nella promessa di celibato che Daniele farà pubblicamente.
Possiamo dire che è bello spendere in questo modo la propria vita e Daniele lo farà perché a questa vocazione si è sentito chiamato dal Signore e ha risposto con una generosità che è cresciuta negli anni.
Mentre partecipiamo ai riti e alle preghiere di ordinazione preghiamo anche personalmente per questo giovane chiamato al diaconato e, in prospettiva, al presbiterato.
Preghiamo, in particolare, perché mantenga sempre un cuore grande che non si ripieghi mai sulle prospettive piccole e banali ma abbia il respiro del Cuore stesso di Gesù.
Preghiamo, anche, con tanta fiducia perché Gesù, Buon Pastore, tocchi i cuori di altri ragazzi e giovani attirandoli verso lo stesso ministero che Daniele sta abbracciandOmelia dell’arcivescovo ORDINAZIONE DIACONALE di Daniele Morettin
(Cattedrale, 29 giugno 2013)


Angelus del 30 giugno 2013

Francesco: Ascoltiamo la coscienza e non la convenienza.
Gesù ci vuole liberi, non vuole cristiani egoisti incapaci di dialogare con Dio o cristiani deboli, "cristiani telecomandati", che si piegano alla volontà degli altri e sono incapaci di creatività. Il Vangelo odierno di Luca, in cui il Figlio di Dio si mette in "cammino verso Gerusalemme", ha offerto al Papa l'occasione di chiarire cosa vuol dire ascoltare la coscienza. "Non significa seguire il proprio io, fare quello che mi interessa, che mi conviene, che mi piace -- ha detto con chiarezza -- la coscienza è lo spazio interiore dell'ascolto della verità, del bene, dell'ascolto di Dio". Il Pontefice ha, quindi, invitato tutti a imitare Gesù, che ha scelto liberamente di andare a Gerusalemme, "la meta fi ...

sabato 29 giugno 2013

Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».


XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

PRIMA LETTURA (1Re 19,16.19-21)
Eliseo si alzò e seguì Elìa.

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, il Signore disse a Elìa: «Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto».
Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».
Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

SECONDA LETTURA (Gal 5,1.13-18)
Siete stati chiamati alla libertà.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (1Sam 3,9; Gv 6,68)
Alleluia, alleluia.
Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta:
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.
VANGELO (Lc 9,51-62)
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore

San Pietro e San Paolo in vaticano

Francesco: La fede della Chiesa parla in tutte le lingue.
"Quando lasciamo prevalere i nostri pensieri, i nostri sentimenti, la logica del potere umano e non ci lasciamo istruire e guidare dalla fede, da Dio, diventiamo pietra d'inciampo. La fede in Cristo è la luce della nostra vita di cristiani e di ministri nella Chiesa".

Nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, Papa Francesco ha celebrato la messa nella Basilica Vaticana, imponendo a 35 nuovi metropoliti (34 presenti e uno rimasto nella propria sede) il pallio, "segno della comunione con il vescovo di Roma". Alla presenza, inoltre, di una delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, il Pontefice ha chiarito che i due apostoli lasciano un mandato preciso a ciascun cristiano: "confessare i ...

martedì 18 giugno 2013

Essere Rivoluzionari

Papa Francesco alla Diocesi di Roma: la rivoluzione è cristiana

Essere cristiani, soprattutto oggi, significa essere rivoluzionari. Lo ha detto Papa Francesco lunedì sera nell'Aula Paolo VI incontrando i partecipanti al convegno della diocesi di Roma. Nella catechesi sul testo di San Paolo ai cristiani di Roma: Io non mi vergogno del Vangelo, papa Francesco ha rilevato che camminare sotto la grazia è la nostra vita, noi siamo liberi per questo. Vivere sotto la grazia, dono di Gesù Cristo, è una rivoluzione che cambia in profondità il cuore di Roma. Anche la speranza, ha detto il Papa, non si può comprare, è un dono di Dio: noi dobbiamo offrirla con la nostra testimonianza e la nostra gioia. Il Papa ha invitato ad andare dove gli uomini vivono, lavorano e soffrono, ... 

lunedì 17 giugno 2013

Michele Mottura

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MicheleMottura

chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».

 XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

PRIMA LETTURA (Zc 12,10-11;13,1)
Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19, 37).

Dal libro del profeta Zaccarìa

Così dice il Signore:
«Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito.
In quel giorno grande sarà il lamento a Gerusalemme, simile al lamento di Adad-Rimmon nella pianura di Meghiddo.
In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 62)
Rit: Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.

SECONDA LETTURA (Gal 3,26-29)
Quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, tutti voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.
Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.
Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,18-24)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.


+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».

Parola del Signore

sabato 15 giugno 2013

I tuoi peccati sono perdonati



XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)


PRIMA LETTURA (2Sam 12,7-10.13)
Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai.

Dal secondo libro di Samuèle

In quei giorni, Natan disse a Davide: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi aggiungerei anche altro.
Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Urìa l’Ittìta, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammonìti.
Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittìta».
Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 31)
Rit: Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!

SECONDA LETTURA (Gal 2,16.19-21)
Non vivo più io, ma Cristo vive in me.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno.
In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.
Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (1Gv 4,10)
Alleluia, alleluia.

Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio
come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Alleluia.

VANGELO (Lc 7,36-8,3)
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
Parola del Signore.

PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, l’esperienza dell’essere perdonati ci sostiene nel presentare le nostre invocazioni. Così come siamo, con la nostra povertà, chiediamo al Signore di venire incontro alle nostre necessità.
L - Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.

1.        Per la Chiesa, perché nel volto dei suoi ministri continui a manifestare la bontà misericordiosa del Padre celeste, preghiamo.

2.        Per il mondo intero, perché coloro che reggono le sorti delle nazioni sappiano ascoltare l’aspirazione alla giustizia, alla pace e alla concordia che pervade sempre più i popoli della terra, preghiamo.

3.        Per le persone che affrontano un momento di particolare difficoltà nella vita, perché si sentano liberate dall’angoscia, preghiamo.

4.        Per chi cerca di inoltrarsi sempre più nella vita spirituale, perché non ne faccia un vanto, ma lasci trasparire nella vita il volto di Cristo, preghiamo.

5.        Per i giovani che si lasciano coinvolgere dall’incontro con Cristo, perché scoprano nella loro vita la vocazione e vi rispondano con generosità, preghiamo.

6.        Per le diverse persone che ogni giorno incontriamo, perché reciprocamente ci sappiamo rispettare e accogliere nella molteplicità dei modi di vivere, preghiamo.

7.        Per la nostra Comunità parrocchiale, perché sappia far risplendere la luce della Parola di Dio che disperde le tenebre del male e indica a tutti gli uomini la via della verità, preghiamo.

C – O Dio, che non ti stanchi mai di usarci misericordia, donaci un cuore penitente e fedele che sappia corrispondere al tuo amore di Padre, perché diffondiamo lungo le strade del mondo il messaggio evangelico di riconciliazione e di pace. Per Cristo nostro Signore.   T - Amen.



martedì 11 giugno 2013

S. Kierkegaard

"Giustamente gli antichi dicevano che pregare è respirare. Qui si vede quanto sia sciocco parlare del perché si debba pregare. Perché io respirò? Perché altrimenti morrei. Così con la preghiera" (S. Kierkegaard).

domenica 9 giugno 2013

La misericordia di Dio

Papa Francesco: fiducia nella misericordia di Dio
È importante avere fiducia nella misericordia di Dio. Lo ha ribadito
Papa Francesco parlando ai fedeli, accorsi numerosi in Piazza San
Pietro, prima della recita dell'Angelus. Ricordando che giugno è il
mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù, il Papa si è soffermato sul
valore della misericordia divina, ben sottolineata dalla pietà
popolare per il cuore di Gesù e teologicamente fondata perché non si
tratta solo di sentimento ma di una forza capace di risuscitare
l'uomo. Dopo l'Angelus, rivolgendosi ai fedeli, Papa Francesco ha
ricordato che oggi a Cracovia vengono proclamate Beate due Religiose
polacche: Sofia Czeska Maciejowska che nella prima metà del secolo 17°
fondò la Congregazione delle ...

sabato 1 giugno 2013

Offrì pane e vino

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO C)
PRIMA LETTURA (Gen 14,18-20)
Offrì pane e vino.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole:
«Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici».
E [Abramo] diede a lui la decima di tutto.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 109)
Rit: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».

Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!

A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.

Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».

SECONDA LETTURA (1Cor 11,23-26)
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio

SEQUENZA
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.

Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.

Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.

Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.

Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.

Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.

È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine.

Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.

Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.

Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.

È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.

Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.

È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.

Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.

Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.

Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.

Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.

Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!

Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.

È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]

Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

Canto al Vangelo (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,11-17)
Tutti mangiarono a sazietà.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Parola del Signore

PREGHIERA DEI FEDELIC – Fratelli e sorelle, innalziamo la nostra preghiera unanime perché dal grande mistero dell’Eucaristia scaturisca il dono della nostra salvezza.L - Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.
  1. O Signore, Sacerdote sommo ed eterno, custodisci il nostro Papa Francesco e tutti i Vescovi: la loro azione pastorale sia sorgente di santificazione per i fratelli. Preghiamo.
  1. O Signore, Sacerdote della nuova ed eterna Alleanza, configura a te tutti i ministri dell’altare: la loro vita sia un totale dono d’amore. Preghiamo.
  1. O Signore, Sacerdote, Re e Profeta, guida quanti sono chiamati a governare i popoli e le nazioni: il loro servizio sia orientato al vero bene. Preghiamo.
  1. O Signore, Sacerdote dei beni futuri, apri alla speranza della vita eterna tutti i sofferenti e gli sfiduciati: la loro fatica si trasformi in gioia perfetta. Preghiamo.
  1. O Signore, Sacerdote, Vittima e Altare, unisci al tuo sacrificio d’amore tutti i tuoi discepoli: la loro esistenza sia riflesso della tua carità. Preghiamo.
C – Signore Gesù, che nel Sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue hai posto la sorgente dello Spirito che dà vita, fa’ che la tua Chiesa diventi il germe dell’umanità rinnovata a lode di Dio Padre. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. 
T - Amen.