mercoledì 30 gennaio 2013

Non è costui il figlio di Giuseppe?


Pellegrini nella sinagoga a Nazaret
    IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)



PRIMA LETTURA (Ger 1,4-5.17-19)
Ti ho stabilito profeta delle nazioni.


Dal libro del profeta Geremìa

Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 70)
Rit: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.


In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

SECONDA LETTURA (1Cor 12,31-13,13)
Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine
. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!

Parola di Dio.

Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

VANGELO (Lc 4,21-30)
Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

PREGHIERA DEI FEDELI

C – Fratelli e sorelle, Gesù è colui nel quale si compiono le promesse di salvezza. Egli continua a rivelare a noi, nelle nostre quotidiane contraddizioni, il disegno d’amore del Padre, perché non ci perdiamo d’animo e possiamo essere sempre profeti di speranza. Rivolgiamoci dunque a lui con fede.

L - Preghiamo insieme e diciamo:

Gesù Signore, esaudisci la nostra supplica.

1.      Per i Pastori della Chiesa e tutti i ministri del Vangelo, perché si riscoprano “profeti di salvezza”, non si scoraggino dinanzi al rifiuto e dispensino a larghe mani la carità, preghiamo.

2.      Per coloro che ci governano, perché riconoscano e promuovano la vita come dono inalienabile, adoperandosi per la dignità ed i diritti di ogni essere umano dal nascere fino al morire, preghiamo.

3.      Per tutti i cristiani, perché alla luce della Parola, sappiano riconoscere che la persecuzione ed il rifiuto sono insiti in chi vive la fedeltà al Vangelo e con l’esercizio della carità si sentano già inseriti nella gloria della Risurrezione, preghiamo.

4.      Per la nostra nazione, che celebra oggi la 35ª Giornata per la Vita, perché in questo tempo di crisi economica non venga meno la crisi dei valori che edificano, rispettano e salvaguardano il dono della vita, preghiamo.

5.      Per i giovani, affinché non ripongano la loro fiducia nei surrogati offerti in abbondanza dal mondo e dalle sue mode, ma trovino senso autentico alla loro vita in Gesù, preghiamo.

6.      Per tutti noi, perché sappiamo superare divisioni e conflitti di ogni genere esercitando l’insegnamento della carità, l’unico che può donare un senso alla nostra vita, preghiamo.

C – O Cristo Signore, che hai offerto la tua vita per gli uomini e hai dato a noi la possibilità di essere liberati dai peccati, aiutaci a riconoscere il nostro bisogno di salvezza, apri i nostri cuori all’amore del Padre e rendici capaci di essere profeti del tuo amore nel mondo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.   T - Amen.

 

 

domenica 27 gennaio 2013

Amgelus di domenica 26 gennaio 2013

Benedetto XVI: memoria dell'Olocausto contro odio e razzismo.
Benedetto XVI: memoria dell'Olocausto contro odio e razzismo
(INSERTO PAPA)
Ricorre oggi la "Giornata della Memoria" in ricordo dell'Olocausto delle vittime del nazismo. La memoria di questa immane tragedia, che colpì così duramente soprattutto il popolo ebraico, deve rappresentare per tutti un monito costante affinché non si ripetano gli orrori del passato, si superi ogni forma di odio e di razzismo e si promuovano il rispetto e la dignità della persona umana.

Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)





PRIMA LETTURA (Ne 8,2-4.5-6.8-10)
Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.

Dal libro di Neemìa

In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen»,alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.

SECONDA LETTURA (1Cor 12,12-30)
Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?

Parola di Dio.

Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

VANGELO (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Oggi si è compiuta questa Scrittura.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Parola del Signore



PREGHIERA DEI FEDELI

C– Fratelli e sorelle, rivolgiamo al Signore la nostra preghiera affinché apra i nostri cuori alla sua Parola, ci renda disponibili all’obbedienza ad essa nella nostra vita e la faccia crescere in noi fino al giorno dell’incontro definitivo con lui.

L - Preghiamo insieme e diciamo:

La tua parola, Signore, sia luce sul nostro cammino.

1. Per la Chiesa, perché prima di annunciare la parola di Dio, si faccia, a tutti i livelli, attenta ascoltatrice di essa, così da essere credibile di fronte al mondo. Preghiamo.

2. Per chi è inviato ad annunciare la parola di Dio, affinché il ministero della Parola sia anzitutto azione di rivelazione e di testimonianza cristiana e non strumento di prestigio o di potere personale sulle coscienze. Preghiamo.

3. Per i teologi ed i catechisti, perché nell’esercizio del loro compito siano consapevoli della responsabilità che si assumono. Preghiamo.

4. Per noi prigionieri delle nostre comode sicurezze, perché l’annuncio della liberazione non ci lasci indifferenti. Preghiamo.

5. Perché la nostra Comunità parrocchiale si riscopra continuamente rigenerata dalla parola di Dio che riceve in dono e riconosca il suo compimento nella storia. Preghiamo.

6. Per la nostra assemblea, perché metta in pratica ciò che ascolta e trasformi in valori e comportamenti di vita l’invito che proviene dalla Parola. Preghiamo.

7. Per tutte le vittime del nazifascismo, che oggi ricordiamo nella “giornata della memoria”, perché il loro sangue innocente sia seme di pace per tutti i popoli della terra. Preghiamo.

C – O Dio, che nella sinagoga di Nazareth hai adempiuto la Scrittura nel tuo Figlio, Parola viva di grazia e di liberazione, ascolta ancora il grido dell’umanità e spezza le catene di chi attende da te vita e salvezza. Per Cristo nostro Signore.

T- Amen.

Immigrati Cattolici e il vescovo di Udine

Omelia dell' Arcivescovo mons. Mazzocato per la festa dei cattolici immigrati   versione testuale
Udine, 27 gennaio 2013
FESTA DEGLI IMMIGRATI CATTOLICI
 
Care sorelle e fratelli, nella seconda lettura della Parola di Dio S. Paolo ci ha spiegato che cosa è la Chiesa prendendo come esempio il nostro corpo. Ognuno di noi ha gli occhi, gli orecchi, le mani, i piedi, il cervello, il cuore: abbiamo tante membra e ognuna è importante e insieme formano un corpo solo.
Così Gesù ha voluto creare la sua Chiesa, come un unico grande corpo formato da molte membra. La Chiesa è l’unico Corpo di Gesù Cristo. Quando una persona, bambino o adulto, viene battezzato, Gesù lo unisce a sé e a tutti gli altri uomini e donne che hanno ricevuto lo stesso battesimo. Insieme formiamo un’unica Chiesa.
Non importa se uno riceve il battesimo in Friuli, in Romania, in Ucraina, in Ghana, in Nigeria, in India, in Filippine, in Brasile o in un altro paese del mondo. Quando viene battezzato egli è legato a Gesù e a tutti i battezzati del mondo con una comunione così profonda da formare come un solo corpo.
La S. Messa che stiamo celebrando ci mostra proprio questo: veniamo da tante nazioni diverse e lontane ma abbiamo tutti la stessa fede in Gesù, siamo stati battezzati con lo stesso battesimo e insieme preghiamo con le stesse parole Gesù, nostro Signore, e lo incontriamo nella santa Eucaristia.
Ci sono in Friuli anche altre sorelle e fratelli che hanno ricevuto lo stesso battesimo; penso alle Chiese sorelle ortodosse e alle comunità protestanti. Le stessa fede ci unisce nella speranza di arrivare alla piena comunione come abbiamo pregato gli scorsi giorni nella settimana di preghiere per l’unità dei cristiani. Ci sono, poi, uomini e donne che adorano l’unico Dio con altre religioni e che non hanno conosciuto Gesù. Li sentiamo vicini e degni di grande rispetto perché sanno pregare e adorare Dio; e desideriamo avere un dialogo aperto con loro per mostrare loro la nostra fede.
Con voi, fratelli immigrati cattolici, ci sentiamo nella più piena comunione che ha il suo segno visibile nel Successore di Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI. Per questo motivo, in questo giorno di festa, ci siamo riuniti attorno all’altare del Signore per vivere la comunione con Gesù e tra di noi nella santa Eucaristia.
Per usare sempre le parole di S. Paolo, siamo un solo corpo formato da tante membra e ognuna porta il suo contributo perché il corpo sia sano e viva bene.
Siamo qui per ringraziare il Signore Gesù che ci ha donato la stessa fede e ci ha uniti con l’unico battesimo e, anche, per essere riconoscenti l’uno con l’altro per quanto ci siamo donati reciprocamente.
Noi, cristiani del Friuli, dobbiamo dire grazie alle tante sorelle che stanno dando in tante famiglie un esempio di bontà e spirito di sacrificio assistendo gli anziani, ai tanti fratelli e sorelle che hanno contribuito al benessere di tutti impegnandosi onestamente in lavori spesso più umili e faticosi. Dobbiamo dire loro grazie perché spesso ci danno una testimonianza di fede sincera e di preghiera, guidati dai loro bravi sacerdoti che stanno concelebrando con me e che ringrazio in modo particolare.
Come abbiamo fatto all’inizio della S. Messa, dobbiamo anche chiederci perdono se qualche volta non abbiamo saputo essere reciprocamente accoglienti, creando incomprensioni e sofferenze. Molti di voi, fratelli immigrati, venite da paesi dove nel secolo scorso avete subito insensate sofferenze di massa: penso alla Shoa di cui proprio oggi si fa memoria, alle successive persecuzioni sotto i regimi comunisti, alle guerre e guerriglie in molti paesi africani. Almeno nella nostra terra friulana il Signore ci dia la grazia di vere in pace chiedendo per dono a Lui e ai fratelli quando ci siano state sofferenze generate dal sospetto, dall’intolleranza, dal pregiudizio.
Questa Festa che vede unite tante lingue e razze in un unico fede, sia un momento di grazia per crescere tutti nella comunione dell’unica Chiesa e nella solidarietà di cui, in questo tempo di crisi economica e di lavoro, c’è tanto bisogno. La nostra Chiesa di Udine si è arricchita con l’arrivo di sorelle e fratelli di paesi lontani che hanno la stessa fede e pregano con la stessa preghiera che Gesù ci ha insegnato. E si è arricchito il Friuli non solo di nuove forze per il lavoro ma anche si umanità, di bambini e giovani e di diverse tradizioni culturali.
Lo Spirito Santo, che nel battesimo tutti abbiamo ricevuto, ci aiuti ad essere sempre più uniti fraternamente perché formiamo l’unico Corpo di Cristo che è la sua Chiesa.

domenica 20 gennaio 2013

Far risplendere la Parola di verità che il Signore Gesù ci ha lasciato”.

“Il rinnovamento della Chiesa passa anche attraverso la testimonianza offerta dalla vita dei credenti: con la loro stessa esistenza nel mondo i cristiani sono infatti chiamati a far risplendere la Parola di verità che il Signore Gesù ci ha lasciato”.
Benedetto XVI,  Lettera- Enciclica Porta Fidei

giovedì 17 gennaio 2013

Qualche volta le nostre vite....


Qualche volta
le nostre vite sono come stelle senza luce,
come arcobaleno senza colore,
come musica senza suono.
Qualche volta alle nostre vite manca la gioia.
Eppure, tu, Signore ci affidi la responsabilità
di diffondere la gioia che viene dall'averti conosciuto,
la gioia che viene dal saperci amati da te.
Tu deponi questo tesoro dentro di noi,
lo metti nelle nostre mani,
affinché noi lo moltiplichiamo
e lo condividiamo.
Ogni nuovo giorno che nasce,
è un dono che tu ci fai
per accrescere in noi la gioia.
Tu desideri solo
che prendiamo coscienza
della gioia che è in noi.
Allora aiutaci a conquistarla
anche quando la nostra vita
sembra naufragare
tra le onde della rassegnazione.
Cambia la nostra tristezza in vita,
cambia la nostra ombra in luce,
cambia la nostra acqua in vino nuovo
e trasformala in fontana di gioia,
per noi e per tutti i fratelli.
Amen.

 

giovedì 10 gennaio 2013

Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento


BATTESIMO DEL SIGNORE (ANNO C)


PRIMA LETTURA (Is 40,1-5.9-11)
Si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini la vedranno.


Dal libro del profeta Isaìa

«Consolate, consolate il mio popolo
dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Parola di Dio


 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 103)
Rit: Benedici il Signore, anima mia.


Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.

Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.


 

SECONDA LETTURA (Tt 2,11-14;3,4-7)
Il Signore ci ha salvato con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo.


Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.

Parola di Dio


 

Canto al Vangelo (Lc 3,16)
Alleluia, alleluia.
Viene colui che è più forte di me, disse Giovanni;
egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Alleluia.


 

VANGELO (Lc 3,15-16.21-22)
Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo:«Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore


 

PREGHIERA DEI FEDELI

C - Nell’Epifania, giorno della manifestazione del Signore, la Chiesa ricorda un triplice mistero: la rivelazione delle tre divine persone sulle acque del Giordano, la missione di Gesù come servo obbediente del Padre e salvatore di tutti gli uomini, le nozze fra Dio e il suo popolo a Cana di Galilea.

L - Raccolti nella comune preghiera diciamo con fede:

Confermaci nel tuo Spirito, Signore.

  1. Per i pastori del popolo di Dio, per tutti i ministri della carità e del Vangelo, per le vergini consacrate, per i catechisti, per i poveri e i sofferenti, perché nell’adesione fiduciosa alla volontà del Padre, costruiscano la Chiesa pellegrina nel mondo, preghiamo.
  2. Per tutti i battezzati, per i genitori e i padrini, perché professino gioiosamente la fede in Dio Padre che ci ha creati, in Dio Figlio che ci ha redenti, in Dio Spirito Santo che ci ha santificati, preghiamo.
  3. Per tutti i confermati nella santa Cresima con il dono dello Spirito, perché diventino visibilmente somiglianti a Cristo, testimone fedele del Padre, e siano associati alla missione apostolica della Chiesa, preghiamo.
  4. Per la famiglia, Chiesa domestica, consacrata dal sacramento del Matrimonio, perché nella fedeltà al patto nuziale e nella partecipazione alla mensa eucaristica manifesti il quotidiano prodigio dell’amore che sempre si rinnova in Cristo sposo e Signore, preghiamo.
  5. Per i giovani, ammaliati continuamente dalle lusinghe di questo mondo, perché riscoprano i valori cristiani e umani della fede cristiana e si riapproprino del Battesimo, intraprendendo un cammino che dà senso alla loro vita, preghiamo.
  6. Per noi, qui riuniti, perché imitiamo l’umiltà di Gesù, che si è fatto peccatore ed è disceso nelle acque del Giordano, e intraprendiamo un serio cammino di conversione, per essere nel mondo segno della Sua santità, preghiamo.

C – O Padre, che nell’acqua del Battesimo, nell’unzione dello Spirito, nella benedizione nuziale, fai risuonare la tua voce che invita a seguire Cristo tuo Figlio, trasformaci in testimoni luminosi della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.   T - Amen.

 

venerdì 4 gennaio 2013

Natale Turoldo

E il Verbo si è fatto carne


Mentre il silenzio fasciava la terraNataleElGreco.jpg
e la notte era a metà del suo corso,
tu sei disceso, o Verbo di Dio,
in solitudine e più alto silenzio.

La creazione ti grida in silenzio,
la profezia da sempre ti annuncia,
ma il mistero ha ora una voce,
al tuo vagito il silenzio è più fondo.

E pure noi facciamo silenzio,
più che parole il silenzio lo canti,
il cuore ascolti quest'unico verbo
che ora parla con voce di uomo.

A te, Gesù, meraviglia del mondo,
Dio che vivi nel cuore dell'uomo,
Dio nascosto in carne mortale,
a te l'amore che canta in silenzio.
(David Maria Turoldo)

Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima

(Fotogramma)









 



 EPIFANIA DEL SIGNORE



Antifona d'ingresso
È venuto il Signore nostro re:
nelle sue mani è il regno, la potenza
e la gloria.(cf. Ml 3,1; 1Cr 19,12)

PRIMA LETTURA (Is 60,1-6)
La gloria del Signore brilla sopra di te.


Dal libro del profeta Isaìa

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli
;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te
,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 71)
Rit: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

SECONDA LETTURA (Ef 3,2-3.5-6)
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.


Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Parola di Dio

SEQUENZA
ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Dopo la proclamazione del Vangelo, il diacono o il sacerdote o un altro ministro idoneo può dare l’annunzio del giorno della Pasqua.

Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 31 marzo.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 13 febbraio.
L’Ascensione del Signore, il 12 maggio.
La Pentecoste, il 19 maggio.
La prima domenica di Avvento, il 1 dicembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.

A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli.
Amen.

Canto al Vangelo (Mt 2,2)
Alleluia, alleluia.

Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore.
Alleluia.

VANGELO (Mt 2,1-12)
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Parola del Signore

PREFAZIO DELL’EPIFANIA
Cristo luce di tutti i popoli

E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
in Cristo luce del mondo
tu hai rivelato ai popoli il mistero della salvezza
e in lui apparso nella nostra carne mortale
ci hai rinnovati con la gloria dell’immortalità divina.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...