Lo Spirito Santo spinge le persone e la Chiesa stessa ad andare avanti
ma noi opponiamo resistenza e non vogliamo cambiare: è quanto ha
affermato il Papa stamani durante la Messa presieduta nella Cappellina
di Casa Santa Marta, alla presenza di alcuni dipendenti del
Governatorato. Hanno concelebrato il cardinale Giuseppe Bertello,
presidente del Governatorato, e il patriarca latino di Gerusalemme Fouad
Twal. Ce ne parla Sergio Centofanti:
Oggi è il compleanno di Benedetto XVI, compie 86 anni, e Papa Francesco lo ricorda all’inizio della Messa:
“Offriamo la Messa per lui, perché il Signore sia con lui, lo conforti e gli dia molta consolazione”.
Nell’omelia
commenta la prima lettura del giorno: ci parla del martirio di Santo
Stefano che prima di essere lapidato annuncia la Risurrezione di Cristo,
ammonendo i presenti con parole forti: “Testardi! Voi opponete sempre
resistenza allo Spirito Santo”. Stefano ricorda quanti hanno
perseguitato i profeti e dopo averli uccisi gli hanno costruito “una
bella tomba” e solo dopo li hanno venerati. Anche Gesù – osserva il Papa
– rimprovera i discepoli di Emmaus: “Stolti e lenti di cuore a credere
in tutto ciò che hanno detto i profeti!”. “Sempre, anche tra noi” –
rileva il Pontefice – “c’è quella resistenza allo Spirito Santo”:
“Per
dirlo chiaramente: lo Spirito Santo ci dà fastidio. Perché ci muove, ci
fa camminare, spinge la Chiesa ad andare avanti. E noi siamo come
Pietro nella Trasfigurazione: ‘Ah, che bello stare così, tutti insieme!’
… ma che non ci dia fastidio. Vogliamo che lo Spirito Santo si
assopisca … vogliamo addomesticare lo Spirito Santo. E quello non va.
Perché Lui è Dio e Lui è quel vento che va e viene e tu non sai da dove.
E’ la forza di Dio, è quello che ci dà la consolazione e la forza per
andare avanti. Ma: andare avanti! E questo da fastidio. La comodità è
più bella”.
Oggi – ha proseguito il Papa – sembra che “siamo
tutti contenti” per la presenza dello Spirito Santo, ma “non è vero.
Questa tentazione ancora è di oggi. Un solo esempio: pensiamo al
Concilio”:
“Il Concilio è stato un’opera bella dello Spirito
Santo. Pensate a Papa Giovanni: sembrava un parroco buono e lui è stato
obbediente allo Spirito Santo e ha fatto quello. Ma dopo 50 anni,
abbiamo fatto tutto quello che ci ha detto lo Spirito Santo nel
Concilio? In quella continuità della crescita della Chiesa che è stato
il Concilio? No. Festeggiamo questo anniversario, facciamo un monumento,
ma che non dia fastidio. Non vogliamo cambiare. Di più: ci sono voci
che vogliono andare indietro. Questo si chiama essere testardi, questo
si chiama voler addomesticare lo Spirito Santo, questo si chiama
diventare stolti e lenti di cuore”.
Succede lo stesso –
aggiunge il Papa – “anche nella nostra vita personale”: infatti, “lo
Spirito ci spinge a prendere una strada più evangelica”, ma noi
resistiamo. Questa l’esortazione finale: “non opporre resistenza allo
Spirito Santo. E’ lo Spirito che ci fa liberi, con quella libertà di
Gesù, con quella libertà dei figli di Dio!”:
“Non opporre
resistenza allo Spirito Santo: è questa la grazia che io vorrei che
tutti noi chiedessimo al Signore: la docilità allo Spirito Santo, a
quello Spirito che viene da noi e ci fa andare avanti nella strada della
santità, quella santità tanto bella della Chiesa. La grazia della
docilità allo Spirito Santo. Così sia”.
Parola di Dio, Bibbia e Vangelo con commenti, Brani da documenti della Chiesa Cattolica.
mercoledì 17 aprile 2013
Il Papa: Concilio, opera dello Spirito Santo, ma c'è chi vuole andare indietro. Messa dedicata a Benedetto XVI
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domenica 14 aprile 2013
Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene
III DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)
Antifona d'ingresso
Acclamate al Signore da tutta la terra,
cantate un inno al suo nome,
rendetegli gloria, elevate la lode. Alleluia. (Sal 66,1-2)
PRIMA LETTURA (At 5,27-32.40-41)
Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
Fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 29)
Rit: Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
SECONDA LETTURA (Ap 5,11-14)
L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:
«L’Agnello, che è stato immolato,
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all’Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.
Parola di Dio
Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.
Alleluia.
VANGELO (Gv 21,1-19)
Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore.
PREGHIERA DEI FEDELIC – Il Signore risorto si manifesta ai suoi discepoli e si fa
riconoscere. Invochiamo il Padre perché l’entusiasmo e la forza dei primi
cristiani di fronte alle difficoltà ravvivino il nostro desiderio di vivere
intensamente e di testimoniare coraggiosamente la nostra fede.L - Preghiamo
insieme e diciamo:
Ravviva la nostra fede e la
nostra speranza, Signore!
- Per la Chiesa
di Cristo: riscoprendosi segno visibile della carità di Dio nel mondo,
sappia consegnare alla storia gesti di bontà e progetti di autentica
promozione umana; preghiamo.
- Per il Santo
Padre Francesco: guidi il Gregge di Cristo e lo confermi nella fede,
donando a tutti la stessa testimonianza d’amore che porto Pietro a seguire
il Signore fino a dare la vita; preghiamo.
- Per tutti i
cristiani: impegnati nel dare quotidianamente testimonianza della loro
fede, vivano con gioia la coerenza allo stile di vita del Vangelo, per rendere
credibili nel mondo i loro progetti di solidarietà e di pace; preghiamo.
- Per quanti si
dedicano alla formazione e all’educazione dei giovani nell’Università
Cattolica del Sacro Cuore: favoriscono una crescita nella verità e
incrementano la difesa e il rispetto della dignità di ogni persona;
preghiamo.
- Per tutti gli
uomini di oggi: sappiano sempre restare liberi da ogni condizionamento
culturale, politico ed economico per rispondere alla coerenza della
coscienza che li chiama ad obbedire a Dio prima che agli uomini;
preghiamo.
- Per questa
nostra Comunità parrocchiale: il tempo pasquale vissuto nell'impegno della
fede ci aiuti a riscoprire il Signore risorto, come fondamento della
nostra vita e come sostanza della nostra fede; preghiamo.
- Per tutti noi,
che celebriamo la divina Eucaristia nel Giorno del Signore: non sia solo
un’esperienza rituale, ma il segno di un vero rinnovamento della nostra
vita e del desiderio di vivere nella gioia della Pasqua, nel cammino verso
la vita eterna; preghiamo.
C – Ascolta ed
esaudisci, o Padre, la preghiera della tua Chiesa, radunata e vivificata dalla
Pasqua del tuo Figlio, perché il tuo popolo innalzi all’Agnello immolato e
vittorioso lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli. T - Amen.
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